Il movimento del sapore

Quando Gabriele mi ha onorato della richiesta di scrivere una prefazione per un suo libro di ricette dell’amata Costiera, ho pensato fosse il solito lavoro di un appassionato di cibo, anche perché negli ultimi tempi ricevo spesso richieste di questo tipo e non vi avevo dato molta importanza.

Scoprendo successivamente il contenuto del suo lavoro, sono rimasto estremamente colpito dall’originalità e dalla profonda ricerca dei particolari, legati ad un morboso attaccamento ai valori della nostra millenaria tradizione.

Gabriele in questo lungo e laborioso lavoro, (non so quante giornate della sua vita ha dedicato a tutto ciò!), credo abbia avuto la grande abilità di coinvolgere tanti “addetti ai lavori” di scuola tradizionale e di scuola innovativa in un mix di cuochi molecolari e di scuola familiare.                                                  

Quando negli anni Ottanta, la mia curiosità gastronomica mi portò a girare il mondo in lungo ed in largo, capii la potenzialità di questa terra e della vastità dei suoi prodotti e ingredienti.

La ricchezza di materie prime che, unite ad un’unicità geografica, e al matrimonio di culture diverse: greche, romane, arabe, nord- europee e mediterranee, ha messo insieme una storia culinaria che non è presente in nessun’altra parte del mondo.

È sorprendente come il mio iniziale ed umile esempio abbia contrassegnato la sagacia e la laboriosità della mia gente che, sempre in maggior numero, sforna professionisti di grande valore ed appassionati di grande qualità.

Questo movimento, che mi piace definire di grande cultura gastronomica e di attaccamento alla propria terra, porta a far crescere nel mondo la nostra storia.

Cuochi giovani e cuochi maturi, famiglie della tradizione dell’ospitalità, come in un formicaio, lavorano incessantemente al nostro benessere collettivo, questo mi inorgoglisce e mi convince ancora di più del nostro potenziale.

Ho sempre sostenuto che questo paradiso terrestre, luogo di luce, colore e sapori ineguagliabili, se hai ha avuto la fortuna di nascerci ti resta dentro, e se la vita ti porta lontano, ti manca tanto e non vedi l’ora di riviverlo.

Il libro di Gabriele vi aiuterà a conoscere sempre di più noi stessi e sarà per voi lettori il messaggio del nostro passato, delle nostre tradizioni, associato ad un tocco unico di originalità, un modo diverso di rappresentare il cibo come finora non era mai stato fatto.

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